"Fa che il cibo sia la tua medicina e la medicina sia il tuo cibo." (Ippocrate)

"Fa che il cibo sia la tua medicina e la medicina sia il tuo cibo." (Ippocrate)

sabato 28 dicembre 2013

FESTIVITA' NATALIZIE. 12 REGOLE PER GUSTARSI I CENONI MA NON ESAGERARE


Inutile far finta di niente. Le feste natalizie, costellate di pranzi, cene e cenoni, stanno arrivando, come ci ricordano le vetrine e gli addobbi dei negozi già da qualche tempo.
Ecco, allora, che si ripropone il fatidico dubbio: è possibile rispettare la tradizione, gustando i piatti tipici della ricorrenza, evitando di trovarsi in sovrappeso di due o tre chili a gennaio? Dietologi, medici ed esperti dell'Osservatorio Nutrizionale Grana Padano rispondono di sì. E' possibile.
Purché, però, si alleggeriscano i piatti in cucina e si tenga sotto controllo l'indice calorico degli alimenti.
"Le persone non conoscono il valore calorico degli alimenti, soprattutto dei grassi e dei prodotti elaborati come i dolci, i salumi e i condimenti – spiega la Dott.ssa Michela Barichella, Responsabile medico SS Dietetica e Nutrizione Clinica ICP MILANO – ricordiamo che non si deve abusare dell'olio perché ha un valore calorico elevato".
Indipendentemente dalla sua origine, infatti, che sia d'oliva o di semi, l'olio è più calorico del burro a parità di peso. Ma i grassi non sono introdotti solo sotto forma di condimento: le varie preparazioni industriali, come snack, panettoni, pandolci e cioccolata fanno la loro buona parte, insieme a patatine fritte, focacce, pizzette, maionese, frutta secca, salumi e bevande alcoliche.
Cosa fare, allora, per non eccedere in calorie e grassi? Gli esperti, oltre a un utilissimo dodecalogo, ci ricordano subito la prima e sacrosanta regola generale: festeggiare è giusto, ma occorre i giorni di festa veri e propri sono solo 4, la vigilia, il giorno di Natale, Capodanno e l'Epifania. "Si tratta di 4 occasioni, ma ormai l'abitudine ha portato la nostra società a festeggiare per più di 2 settimane consecutive. Quindi, sebbene sia concesso mangiare di più nei 4 giorni deputati, durante gli altri giorni delle festività è bene mangiare regolarmente, o limitare le calorie introdotte se si è in sovrappeso. Bisognerebbe, inoltre, aumentare l'attività fisica per smaltire le calorie in eccesso", spiega l'Osservatorio Nutrizionale Grana Padano.
Ecco le 12 regole per contenere l'introito calorico durante le feste:
1 Consumare panettone, pandoro e altri alimenti ipercalorici tipici delle festività solo nei giorni di festa, evitando di mangiarli quotidianamente nei giorni successivi, in particolare a colazione o a merenda
2 Non far mai mancare sulla tavola natalizia abbondanti caraffe di acqua 
3 Bere vino rosso moderatamente. Evitare le bibite gassate e zuccherate, e i superalcolici
4 Evitare, per gli antipasti, preparazioni ricche in salse e preferire invece sottaceti, verdure grigliate o in pinzimonio, affettati magri e funghi
5 Accompagnare il secondo piatto con abbondanti verdure crude e cotte
6 Limitare il consumo di pane e, regola, ahinoi, tra le più dolorose, evitare la scarpetta
7 Non servire formaggi dopo il secondo piatto
8 Portare in tavola, a fine pasto, un'abbondante porzione di frutta fresca (agrumi, ananas, kiwi), limitando la frutta secca e candita ai soli giorni di festa
9 Non accompagnare i dolci natalizi con creme, cioccolata e farciture varie
10 Mantenere in casa e negli ambienti di lavoro temperature non superiori ai 20 gradi 
11 Seguire uno stile di vita attivo, spostandosi preferibilmente a piedi o in bicicletta e preferendo le scale al posto dell’ascensore

12 Trasformare le ricette in versione “light”, senza rinunciare al gusto, preparando il soffritto con del vino bianco, invece che con olio e burro, limitando l’uso del sale, preferendo le cotture al vapore, al forno o alla piastra e preparando dessert a base di frutta (macedonie, frutti di bosco), yogurt magro e sorbetto.

mercoledì 18 dicembre 2013

IL POTERE DELLA FIBRA

Il corpo è una macchina complessa. Ogni giorno, dobbiamo assumere i giusti quantitativi nutrizionali per la salute e l'equilibro dell'organismo, essenziale per una vita sana. Unelemento che sicuramente non può mancare è la fibra.
La quantità ideale giornaliera è di 38g per gli uomini e 25g per le donne. Il consumo di fibra porta ad una sensazione di pienezza, che può contribuire a ridurre la quantità di calorie consumate. Inoltre aiuta a digerire meglio gli alimenti.
Dove sono contenute le fibre? Nella frutta e verdura, nei legumi, nei cereali integrali, nelle noci e nei semi. Mangiare cibi ricchi di fibre è una tra le abitudini più salutari che possiamo mettere in atto. Esse aiutano a prevenire il cancro, specie alla bocca e all'apparato gastroenterico. La loro assunzione ha mostrato effetti positivi quali il controllo di zucchero nel sangue e minori probabilità di contrarre il diabete di tipo 2. Ad esempio, è stato appurato che l'avena è in grado di stabilizzare il livello di colesterolo.
Esistono essenzialmente due tipologie di fibra.
1-      Quella solubile, che si dissolve a contatto con l'acqua e che è utilissima per il controllo del colesterolo, si trova soprattutto in frutta e legumi;
2-      2- La fibra insolubile favorisce la digestione e riduce il rischio di cancro al colon. La troviamo nei cereali integrali e ortaggi.
 Una dieta corretta è composta da entrambe. Una dieta ricca di fibre fornisce la base per una buona alimentazione ed è un'alternativa perfetta a regimi eccessivamente ricchi di grassi e zuccheri. L'unico inconveniente che potrebbe insorgere è il gonfiore addominale, causato dall'abbondanza di gas intestinale. Tuttavia, esistono alcuni accorgimenti che ridurranno al minimo questo fastidio.
Iniziate la vostra dieta arricchita da fibre mangiandone piccole porzioni, e aumentandole lentamente nel tempo. Un graduale aumento della fibra impedirà un improvviso incremento del gas intestinale. Cominciando con piccole quantità, il corpo avrà tutto il tempo necessario per abituarsi alla presenza di gas, e reagirà in maniera ottimale all'introduzione di un quantitativo maggiore di fibra.

Cercate di bere molti liquidi, evitando le bevande zuccherate e le bibite e preferendo l'acqua naturale e le tisane depurative e drenanti. Il solfato è la causa primaria del gas e della flatulenza: uno dei modi migliori per ridurre l'effetto nocivo dei solfati è proprio quello di diluirli con l'acqua. Masticate lentamente per evitare l'introduzione dell'aria nel colon. Se non dovesse passare il disturbo, acquistate un prodotto specifico per ridurre il gonfiore addominale, come il carbone o l'estratto di finocchio. Anche se questi prodotti over-the-counter potrebbero non funzionare per tutti, si sono dimostrati efficaci per alcune persone che assumono diete ad alto contenuto di fibre.


FONTE IMMAGINE www.albanesi.it

martedì 17 dicembre 2013

SE USI LO ZUCCHERO SCEGLILO GREZZO

A differenza di quello bianco, non fa impennare la glicemia, ha un più elevato potere saziante ed evita la formazione di scorie, adipe e fermentazioni.

 Per quale motivo dovremmo convertirci allo zucchero integrale e abbandonare lo zucchero raffinato? Perché lo zucchero bianco, soprattutto se assunto a dosi eccessive e per periodi molto prolungati, è poco salutare per l’organismo: impoverisce le nostre riserve vitaminiche e minerali alzando la glicemia. Appena lo zucchero entra in circolo stimola l’insulina, un ormone prodotto dal pancreas che è coinvolto nella sintesi del glucosio. Introducendo nell’organismo quotidianamente quantità consistenti di zucchero raffinato, l’insulina viene sollecitata di continuo, il pancreas si indebolisce e l’organismo, per “riparare” a questo sovraccarico, è obbligato a utilizzare le scorte di vitamine e minerali che ha in riserva. Ne consegue un’alterazione dell’equilibrio acido-basico del nostro corpo e una spiccata tendenza all’iperacidità, causa principale di infiammazioni, cellulite e atonicità dei tessuti.
Quello bianco lo trovi anche dove meno te lo aspetti
Per tornare al suo naturale equilibrio, il nostro organismo utilizzerà anche le riserve di calcio (predisponendo all’osteoporosi) e darà al fegato più lavoro di quanto è in grado di sopportare. Le conseguenze? Aumento dei trigliceridi nel sangue, rischio di arteriosclerosi e diabete. Dobbiamo ricordare anche che lo zucchero bianco viene usato non solo nella preparazione dei cibi dolci industriali (fette biscottate, pane, grissini) ma anche nei cibi conservati (come piselli, salse di pomodoro, maionese, yogurt). Quindi attenzione alle etichette degli alimenti che acquistiamo. E da oggi, inseriamo nella nostra dieta i veri zuccheri grezzi, che si trovano in particolare nei negozi di cibo biologico.
Quello grezzo ha molte qualità…
Lo zucchero di canna grezzo è ricco di sali minerali, vitamine e anche di fibra. Poi, le calorie sono inferiori (il 10% in meno) rispetto allo zucchero bianco raffinato. Inoltre ha un sapore intenso, dolcifica di più, e quindi, ne basta meno.
…E riduce la voglia di dolce
Se ti abitui allo zucchero integrale, per esempio per dolcificare il caffè, il tè o il latte della colazione, poco alla volta il tuo palato cercherà alimenti meno dolci e potrai tornare ad apprezzare il vero sapore dei cibi, introducendo meno calorie

Attenzione: non confonderlo con quello “falso”
Nei supermercati e nei bar puoi spesso trovare zucchero di canna che, in realtà, è uno zucchero totalmente o parzialmente raffinato quindi non integrale, ma semplicemente addizionato con caramello e melassa. Questo zucchero non possiede le peculiarità nutrizionali dello zucchero grezzo naturale e si avvicina, per composizione, a quello raffinato.


FONTE www.riza.it
FONTE IMMAGINI www.rosmarinonews.it 

domenica 15 dicembre 2013

10 ALIMENTI ALTERNATIVI RICCHI DI CALCIO


Il calcio è il minerale più abbondante e la quinta sostanza più abbondante dell’organismo. Circa il 99% del calcio nell’organismo è depositato nelle ossa e nei denti. Il rimanente 1% si trova nei tessuti molli, nei fluidi cellulari e nel sangue. Il calcio viene usato per lo sviluppo e il mantenimento della struttura e della rigidità ossea. Partecipa al processo di coagulazione del sangue, di stimolazione dei nervi e dei muscoli, al funzionamento dell’ormone paratiroideo e al metabolismo della vitamina D.La salute delle ossa dipende dal calcio, un minerale che può essere introdotto nell’organismo attraverso un’assunzione corretta dei cibi. 
Assicurarsi ogni giorno la giusta quantità di calcio ci aiuta nella prevenzione dell’osteoporosi, la malattia sistemica dello scheletro che porta ad una maggior fragilità ossea e quindi ad un maggior rischio di fratture. Gli esperti raccomandano una dose giornaliera di calcio che varia dai circa 1000 mg/giorno nell’infanzia fino ai 1500 mg/giorno per le donne in età post-menopausale. 
È più che risaputo che gli alimenti che contengono più calcio sono il latte e tutti i suoi derivati; ma visto che la regola d’oro per una vita sana è quella di variare la propria alimentazione, allora si può pensare di assumere il calcio anche consumando altri cibi
Ricordatevi: per l’assorbimento del calcio è necessaria la vitamina D, un “muratore” importante perché presiede al mantenimento di un’adeguata mineralizzazione dello scheletro e si può trovare nelle aringhe, nel salmone, nelle sardine, nello sgombro, nel merluzzo (non allevato) e nei latticini. 
 Vediamo quindi 10 alimenti ricchi di calcio senza dimenticare che alcuni di essi godono anche di altre importanti proprietà che abbiamo approfondito.

Alici. Le alici o acciughe contengono non solo acidi grassi omega-3, come tutto il pesce azzurro, ma anche calcio in notevole quantità che però è contenuto nello “scheletro” quindi per assumerlo le alici devono essere di dimensioni molto piccole e cotte intere. Le alici sono anche ricche di vitamina B12, fondamentale per la sintesi dei globuli rossi e quindi per evitare il rischio di anemia.
Polpo. A basso apporto calorico e ricco di calcio, questo mollusco è molto valido da un punto di vista sia nutrizionale sia culinario perché si presta a tanti tipi di preparazioni diverse. Provatelo per esempio in un primo piatto completo accompagnato con cereali integrali in chicchi e verdure di stagione.
Rucola. Con il suo sapore piccantino, la rucola è un ortaggio molto amato per dare sapore alle insalate ed evitare così troppi condimenti. La rucola è nota perché contiene calcio in buone quantità e per le sue proprietà digestive e diuretiche. Inoltre è un alimento perfetto da consumare in caso di influenza perché grazie alla vitamina C favorisce la guarigione.
Soia. La soia è presente anche in questa classifica dimostrando quanto sia benefica per la salute del nostro organismo. La bevanda di soia è indicata tra le migliori alternative al latte animale, perché apporta calcio ma senza gli effetti collaterali del latte perché non contiene né la proteina caseina né lo zucchero lattosio a cui molte persone sono allergiche.
Mandorle e noci. Le mandorle e le noci sono il modo più gustoso per assicurarsi la propria dose di calcio anche durante la merenda. Infatti, sono indicate dai nutrizionisti come lo spuntino ideale prima dell’attività fisica o durante un lavoro intellettualmente impegnativo perché sono molto energetiche e allo stesso tempo digeribili.
Spinaci. Se è stato sfatato il mito che gli spinaci sono gli ortaggi più ricchi di ferro, rimane comunque vero che contengono calcio in buona quantità. Bisogna però aspettare la primavera per consumare gli spinaci freschi così da assicurarsi tutte le loro proprietà nutritive.
 Broccoli. In attesa della stagione degli spinaci, si può assumere calcio anche in autunno e in inverno grazie ai broccoli. Broccoli fanno rima non solo con calcio ma anche con vitamine, visto che ne contengono in buona quantità, e con preziose molecole classificate con il termine generico di “antiossidanti”: preziosi alleati della nostra salute.
 Acqua . Assumere calcio è davvero semplice come bere un bicchiere d’acqua! L’acqua calcica, per essere definita come tale, deve contenere una quantità di calcio superiore a 150mg/L. A volte è l’acqua che esce dal rubinetto ad essere particolarmente ricca di calcio, per saperlo basta chiedere al servizio acquedotto del proprio paese.
 Cicoria. Un ortaggio povero, ma con un buon contenuto di calcio. La cicoria è, infatti, un alimento che si trova spesso nelle ricette della tradizione popolare. Oggi è stato riscoperto soprattutto come ingrediente di infusi e tisane dalle proprietà erboristiche per il suo potere “depurativo”.

Fichi secchi. La stagione dei è passata da tempo, per fortuna si possono acquistare nella loro variante secca per assumere una buona dose di calcio, ferro e carotenoidi. L’azione di queste tre sostanze, rende questi frutti particolarmente benefici per ossa, vista e pelle. Il decotto di fichi secchi è perfetto proprio nella stagione dell’influenza perché aiuta ad alleviare la tosse.




mercoledì 11 dicembre 2013

I BENEFICI DI UN QUADRATINO AL GIORNO DI CIOCCOLATO FONDENTE

Mangiare cioccolato fa bene, lo dice uno studio condotto dall’University of California, i cui risultati sono stai pubblicati su Archive of Internal Medicine, studio che farà sicuramente la felicità dei tanti golosi che non riescono a fare a meno del cioccolato.
Purché il cioccolato sia fondente, però, e ricco di cacao almeno al 70%. Soli 30 grammi al giorno ( un quadratino)  miglioreranno il vostro umore, la pressione sanguigna e la concentrazione.
Il cioccolato fondente che è una vera risorsa per l'organismo, anche se ha il difetto di non piacere a tutti perché leggermente amaro.
Ѐ al cacao che il cioccolato deve le sue proprietà e i suoi benefici. Gli Aztechi già lo riconoscevano come tonico e afrodisiaco, ma lo consumavano per lo più sotto forma di bevanda. Lo xocoatl (“acqua amara”, da cui deriva il termine “cioccolato”) era bevuta da nobili e guerrieri al termine dei banchetti, in un’atmosfera solenne.
Grazie al cacao, il cioccolato fondente dispone di un potere antiossidante tra i più alti in assoluto, superiore a quello del the nero, del the verde, del vino e delle mele. Le sue proprietà antidepressive si devono alla presenza di serotonina, di anandamide e di feniletilamina, un ormone dalla struttura simile alle anfetamine.
polifenoli del cioccolato sono antiossidanti naturali, quindi combattono i radicali liberi che sono i principali responsabili dell’invecchiamento e di altre patologie, contribuendo così a proteggerci dalle malattie cardiovascolari e dall’ipertensione; inoltre sono degli antinfiammatori naturali  dotati di uno spiccato effetto antitrombotico. Infine dal momento che favoriscono la produzione di endorfine, le molecole del buonumore, aiutano a scaricare lo stress, combattono l’ansia e donano serenità.
 La teobromina e la caffeina, inoltre, presenti nel cacao, migliorano la concentrazione, la prontezza di riflessi e riducono il senso di stanchezza. Cosa che aiuterà anche nell’attività fisica, grazie al magnesio, alle vitamine E, B1 e B2, al fosforo e al ferro di cui è ricco il cioccolato fondente.
Naturalmente è opportuno non esagerare. Il cioccolato è un alimento altamente calorico e secondo alcuni studi crea addirittura dipendenza. Certo è che i suoi benefici e le sue proprietà non vanno presi come una panacea, ma inseriti nel contesto di un’alimentazione equilibrata, di un corretto esercizio fisico e di abitudini di vita sane.
Ogni eccesso è dannoso e va categoricamente escluso il cioccolato che non sia fondente. Quindi, niente cioccolato al latte, bianco o ripieno di creme e cremine di vario tipo e gusto, tutte cose che ne accrescerebbero il contenuto di calorie, con grave danno per il giro vita, e non solo. Del resto, come detto in precedenza, è sempre e solo una questione di BUON SENSO.


FONTE IMMAGINI  www.tuttasalute.net

lunedì 9 dicembre 2013

LE PROPRIETA' DELLA ZUCCA

Origini: La zucca è probabilmente l'ortaggio più grande presente in natura, appartiene alla famiglia delle Cucurbitacee ed è originaria con molta probabilità dell'America Centrale; è infatti in Messico che sono stati ritrovati dei semi di zucca risalenti a circa il 6.000 a.C., quando si pensa che essa rappresentava uno dei mezzi di sostentamento delle popolazioni più povere. Oggigiorno è consumata in tutte le parti d'Italia, con prevalenza in alcune regioni dove rappresenta l'ingrediente di base di svariate ricette. La zucca viene coltivata principalmente nel mantovano e nel cremonese ed è una pianta molto resistente che non richiede grosse attenzioni da parte di chi la coltiva; caratterizzata da una polpa pastosa e solida con un gusto particolarmente dolciastro, è un ortaggio dalle molteplici proprietà.
Caratteristiche nutrizionali : La zucca è innanzitutto un alimento a basso contenuto calorico, il suo apporto è pari a 17 calorie ogni 100 grammi di polpa; tra i suoi componenti principali annoveriamo la presenza del betacarotene, delle vitamine B ed E, quest'ultima molto importante grazie alle sue note proprietà antiossidanti. Inoltre è un ortaggio ricco di minerali come calcio, sodio, potassio, fosforo, rame, magnesio, ferro, selenio, manganese e zinco. 
Proprietà: La zucca ha proprietà lassative, nutrienti, depurative e diuretiche e per questo è consigliata in caso di stitichezza, di astenia e di irregolarità intestinale. Il consumo della zucca permette di migliorare la digestione e l'eliminazione delle tossine a livello dell'intestino e del fegato.
Possiede proprietà antidiabetiche e antipertensive, come rileva uno studio realizzato da un gruppo di ricercatori dell'Università del Massachusetts e pubblicato sul "Journal of Medicinal Food".
Il consumo di semi di zucca e di polpa di zucca è ritenuto benefico nell'eliminazione dei parassiti intestinali, contro i quali essa rappresenta un vero e proprio rimedio naturale privo di controindicazioni.
Al momento dell'acquisto
Quando acquistate una zucca è importante che sia soda e ben matura: il picciolo deve essere morbido e ben attaccato alla zucca. La buccia deve essere priva di ammaccature e deve emettere un suono sordo se le si danno dei leggeri colpetti.
La conservazione
La zucca va conservata in ambiente buio, fresco e asciutto anche per tutto l'inverno; la zucca in pezzi invece, si conserva in frigorifero, avvolta nella pellicola trasparente e va consumata velocemente poiché tende a disidratarsi. La sua polpa può essere anche congelata, meglio se preventivamente sbollentata.
Come consumarla: Molti non sanno che la zucca può essere consumata cruda, in modo tale che il suo contenuto vitaminico venga mantenuto intatto. Può essere altrimenti cucinata al vapore, al forno, stufata o lessata. E' ottima per la preparazione di vellutate e la sua polpa può essere bollita e frullata per preparare una salsa per il condimento della pizza o della pasta, in sostituzione della salsa di pomodoro. La zucca è ottima anche in abbinamento ai risotti
Ti fa bene perché: apporta fibre disintossicanti e principi attivi che regolano gli zuccheri nel sangue e favoriscono il dimagrimento. Portala in tavola 2-3 volte a settimana.

FONTE www.riza.it
FONTE IMMAGINE www.my-personaltrainer.it



domenica 1 dicembre 2013

MANGIARE LA FRUTTA LONTANO DAI PASTI?

Si pensa che la frutta ai pasti provochi problematiche fermentazioni a livello intestinale (con produzione di gas), che in qualche modo possano oltre a infastidire, incidere negativamente sul dimagrimento.
La presenza di aria a livello gastro-intestinale può essere causata da: aerofagia, introduzione di aria nei pasti frettolosi, bibite gassate, gomme da masticare, dolcificanti artificiali, intolleranza al lattosio e al sorbitolo, mal tollerabilità dei legumi.
Tra le cause di aria nell’addome, c’è anche l’eccesso di carboidrati ai pasti, specie zuccheri semplici, ma si tratta di una prerogativa individuale. In questo caso, la causa è di frequente una disbiosi intestinale (alterazione della flora batterica intestinale, migliorata dall’integrazione di fermenti lattici).
Tuttavia, la maggior parte delle persone mangia ad esempio pasta e frutta senza avere problemi. I problemi di gonfiore ai pasti, in genere, vengono se si mangia troppo e male.
Per chi (e sono in molti) non ha problemi reali di disbiosi intestinale e di conseguente gonfiore addominale, se la frutta possa o non possa rappresentare la fine di un pasto, è una pura questione di gusto e di piacere personale.
Quando la frutta è consigliata alla fine del pasto:
-per chi non ha tempo di fare gli spuntini e rischia di assumere per questo poca frutta (e quindi poche vitamine idrosolubili e fito-complessi antiossidanti ad azione antitumorale).
-per chi soffre di carenza di ferro e anemia sideropenica. La vitamina C contenuta nella frutta, specie in KIWI e AGRUMI, aumenta la biodisponibilità del ferro
-per chi ama la frutta, e sente che il pasto non sia concluso senza di questa. Tuttavia, non superare la quantità di un frutto grande o due piccoli e non eccedere con le quantità dei carboidrati totali del pasto (pasta+pane+patate+frutta).
Quando la frutta, invece, è sconsigliata alla fine del pasto ed è meglio farla slittare di almeno un’ora:
-Quando si è affetti da reflusso gastro-esofageo e da diabete di I e II tipo.

Quindi bisogna fare attenzione ai falsi miti generalizzati. Ogni persona ha delle caratteristiche e non può essere paragonata ad altre. 


BURRO, EXTRAVERGINE, STRUTTO O MARGARINA.COSA METTO NELLA CROSTATA?


Da un punto di vista calorico cambiano inezie tra burro, olio extravergine di oliva, margarina o strutto, se non per un lieve vantaggio del burro e margarina, meno energetici, per il loro contenuto superiore di acqua.

Tuttavia, nella cottura non bisognerebbe prestare attenzione primaria alle calorie (come in molti altri aspetti della nutrizione del resto), quanto piuttosto all'attitudine del grasso ad esser cotto.

In tal senso lo strutto, tra i quattro candidati, è il grasso che ha punto di fumo maggiore, intorno ai 250°C, pertanto in teoria sarebbe il migliore in frittura e nelle cotture al forno. Per punto di fumo, si intende il valore di temperatura in cui il grasso inizia a decomporsi ed alterare la sua struttura molecolare. Però lo strutto è notoriamente meno digeribile, soprattutto dai bambini. Per questo il suo utilizzo andrebbe destinato solamente a quei dolci la cui ricetta tipica lo prevede (come ad esempio quelli della tradizione napoletana). Ricette sicuramente squisite, ma da consumare saltuariamente!

E' sconsigliata  la margarina, per il punto di fumo troppo basso, intorno ai 150°C, che la rende inadatta alle cotture in forno e per il fatto che, a seguito del processo industriale di idrogenazione cui va incontro per la sua produzione, può contenere acidi grassi grassi trans, che hanno un impatto negativo sul sistema cardiovascolare. Le versioni non idrogenate della margarina, di contro, originano comunque da oli vegetali di bassa qualità e rettificati.

Consiglio invece il burro, ma nella variante “chiarificato”, trattato cioè per rimuovere acqua e proteine, al fine di renderlo più stabile in cottura. In questo modo il punto di fumo del burro si innalza fino a 180- 200°C (dai 150°C originari), la tipica temperatura di cottura della crostata. In più, il burro, è una fonte preziosa di vitamina A, carotenoidi e vitamine del gruppo B. Va comunque limitato alla minima dose necessaria sia per l'apporto calorico che per il contenuto di colesterolo, significativo per copiosi dosaggi. Ricordo per gli intolleranti, che il burro contiene lattosio.

Merita un tentativo l'utilizzo dell'olio extravergine in cottura. Il suo punto di fumo si aggira intorno ai 180°C e le sue proprietà sono decantate su più fronti dalla scienza (vedi bibliografia). Di certo la crostata non ha la stessa fragranza e non è croccante come nella tipica ricetta con burro, il suo sapore è comunque delicato e gradevole. 


FONTE IMMAGINE www.mymakeup.it

giovedì 28 novembre 2013

CAROTE: GRANDI AMICHE DI FEGATO E INTESTINO

Le radici più colorate e saporite dell’orto contengono zuccheri, caroteni, minerali e fibre che regolarizzano la digestione e non solo…

La carota è originaria del bacino del Mediterraneo ed è un vegetale carnoso e croccante ricco di provitamina A e vitamine C, B1, B2, PP, D, E, sodio, potassio, calcio, fosforo, zuccheri, tante fibre solubili e il 95% di acqua. Questa ricchezza di nutrienti fa della carota un eccellente prodotto della terra con proprietà antiossidanti, depurative, digestive, antidiarroiche e antianemiche. In pratica, le carote sono il miglior ricostituente per la ripresa d’autunno.
Ottime contro colite e reflusso
La carota, in particolare, è utile per contrastare i malesseri a livello gastrico e intestinale. La ricchezza di vitamina A migliora la funzionalità e la struttura della mucosa, riducendo i disturbi legati al colon irritabile e proteggendo dalle aggressioni le pareti dello stomaco e dell’intestino. L’azione sulle mucose si estende anche a bocca, naso, gola e polmoni che, così“corazzate” sono meno sensibili all’aggressione di germi patogeni e infezioni. Inoltre mangiare carote facilita il lavoro del fegato, con notevoli miglioramenti della risposta immunitaria.

Abbassano il colesterolo
Una piccola insalata di carote crude gustata come antipasto una volta al giorno regola l’attività del fegato e contribuisce a ridurre i livelli di colesterolo nel sangue. Nella puerpera, migliora la produzione di latte.

Utili per rigenerare la pelle
La ricchezza in betacarotene fa della carota un prezioso alleato della pelle: stimola la produzione di melanina e previene la formazione di rughe e la secchezza cutanea, inducendo una corretta crescita e riparazione dei tessuti. Per uso esterno l’impacco di polpa di carota schiacciata dopo cottura a vapore è un toccasana contro sfoghi cutanei, dermatiti, screpolature e avvizzimenti, anche dovuti a un’eccessiva esposizione al sole.

Bevi il centrifugato a colazione
Al mattino per tutto settembre prepara un bicchiere di centrifugato di carota e bevilo a digiuno, se vuoi allungandolo con un po’ di succo di mela trasparente senza zucchero: ti assicuri un’ottima depurazione di colon, fegato e reni, fai il pieno di antiossidanti naturali che contrastano la formazione di rughe e favorisci una regolare evacuazione.

Mangiale crude come spuntino e spezzafame
Una o due carote possono sostituire lo spuntino della mattina o del pomeriggio, magari masticate crude, poiché la loro consistenza appaga comunque la voglia di sgranocchiare. Se le carote vengono gustate cotte, ai pasti, bisogna aggiungere un po’ di olio extravergine di oliva, che permette di assimilare meglio il betacarotene, la provitamina liposolubile che in assenza di grassi viene in gran parte perduta.

FONTE IMMAGINE blog.shoppingdonna.it


NON DIMENTICARE QUESTI 4 CIBI

Dimagrire è una parola che per molti diventa quasi un tabù e, dopo diete fai-da-te estenuanti, ore di palestra trascorse a sudare ed una buona dose di sconforto molti tendono a lasciar perdere, pensando che, in fondo, non ne vale la pena. In realtà dimagrire fa bene non solo al corpo e all’ego: è fondamentale per la salute del nostro corpo, soprattutto per il cuore, il fegato e le articolazioni. Se siete scoraggiati dai pochi risultati ottenuti in passato non abbiate timore, provate a seguire una dieta studiata da uno specialista e assumete con regolarità questi 4 cibi, che anche in caso di dieta ‘casalinga’ vi aiuteranno senza dubbio a perdere peso senza sentire le tipiche privazioni di una dieta dimagrante!
1. Olio extravergine di oliva

È alla base della dieta mediterranea e non esiste angolo del globo in cui non sia celebrato per il suo sapore, il suo odore e le sue incredibili proprietà. Parliamo, ovviamente, dell’olio extravergine d’oliva, che deve essere sempre privilegiato rispetto ad altri condimenti, poiché ricco di vitamine, antiossidanti, fitosteroli e via discorrendo, che lo rendono nutrizionalmente insostituibile. Se si desidera dimagrire va usato, ovviamente, con moderazione, tuttavia è sempre bene preferirlo rispetto ad altri tipi di olio naturale. Inoltre, stando ad una recentissima ricerca condotta di Germania, l’olio d’oliva aiuta ad aumentare il senso di sazietà, portando ad un effetto dimagrante, anche se leggero.

2. Mele e pere

La frutta e la verdura devono ovviamente far parte della nostra dieta quotidiana, e diversi studi condotti negli ultimi 15 anni hanno dimostrato che le mele e le pere, ricche di fibre e povere di calorie, aiutano ad aumentare il senso della fame, anche grazie alla pectina. Come dice il detto ‘Una mela al giorno…’…
3. Peperoncino e pepe

Non si devono dimenticare le spezie. Spesso sottovalutate, spezie come il pepe o il peperoncino sono di grandissimo aiuto nel caso si desideri perdere peso. Perché fanno dimagrire? Semplice: grazie alla presenza della capsaicina, un composto chimico che dona a queste spezie la loro ‘piccantezza’ – passateci il termine – e che aiuta ad incrementare la temperatura del corpo, il metabolismo ed al tempo spesso promuove un maggiore senso di sazietà. Ovviamente per godere dei suoi benefici non sono sufficienti delle ‘pilloline’, è necessario mangiare pietanze piccanti, a patto di non esagerare visto che si tratta sempre di sostanze irritanti.
4. Insalate e verdure

Non possono mancare assolutamente le insalate e le verdure. Ricche di fibre, acqua e vitamine preziosissime, queste ultime sono in grado di placare il senso della fame ed hanno un sensazionale rapporto quantità/calorie che le rende perfette per chi vuole dimagrire senza patire la fame. In caso di una dieta, quindi, le insalate e le verdure in generale non devono mancare assolutamente e, quando possibile, devono essere preferite anche come snack nel corso della giornata.

FONTE  www.biomag.it 
FONTE immagini www.proaction.it

martedì 19 novembre 2013

DIMAGRIRE MANGIANDO SEI VOLTE AL GIORNO

Il segreto di ogni dieta dimagrante è variabile, almeno stando alle decine di ‘santoni’ che ogni anno si affacciano sul mercato editoriale proponendo diete miracolose in cui promettono risultati incredibili senza richiedere in cambio sacrifici di alcun tipo. Alcuni promettono, addirittura, un dimagrimento importante senza limitare in alcun modo la quantità di calorie presenti nei cibi. La verità, però, è che una dieta sana, che porti a dei risultati durevoli e concreti, necessità di impegno, sacrificio e qualche rinuncia alimentare. La parte difficile è seguire la propria dieta senza sentire i morsi della fame, ed il vero ed unico segreto per non sentire i morsi della fame e dimagrire sta nel numero di pasti fatti nel corso della giornata!


Qualsiasi dieta che si rispetti, infatti, si basa su alcuni principi fondamentali, dettati non solo dal buonsenso ma anche da numerose ricerche scientifiche condotte nel corso degli ultimi 15/20 anni.  L’importante è, lo si dice da tempo, mangiare un po’ di tutto, senza eccedere ovviamente con le quantità ed i grassi/zuccheri, assumendo regolarmente verdure e frutta oltre a carne e farinacei.
Mangiare poco e tutto, insomma, ma il vero segreto per dimagrire con la dieta senza sentire i morsi della fame è la ripartizione dei pasti lungo l’arco della giornata. Suddividere l’assunzione di cibo in 5/6 piccoli pasti quotidiani aiuta a mantenere il metabolismo sempre attivo, previene l’inevitabile calo di zuccheri che spinge a desiderare snack e spuntini ipercalorici e soprattutto aiuta a minimizzare il senso della fame, specialmente se si assumono alimenti ricchi di fibre e proteine, che aumentano il senso di sazietà.
L’assunzione di proteine, inoltre, se scaglionata in più pasti favorisce l’aumento della massa muscolare, poiché il corpo umano può metabolizzare un certo quantitativo di proteine in un determinato lasso di tempo.
Una dieta ideale dovrebbe essere quindi ripartita in più pasti nel corso della giornata, prestando sempre grande attenzione alla qualità degli alimenti -privilegiando verdure di stagione e prodotti biologici, magari -, tenendo d’occhio la quantità e le calorie e mantenendo una varietà di alimenti bilanciati lungo tutto l’arco della settimana.


FONTE   www.biomag.it

FONTE FOTO www.ecologiae.com 

lunedì 18 novembre 2013

TRE NOCI AL GIORNO PER LA DIFESA DEL CUORE

Non si tratta di frutta, ma di semi. Ricchi di tanti grassi, per lo più insaturi, dunque “buoni”. Tra questi gli acidi grassi omega3 indispensabili per il nostro organismo che non sa produrli da sé. Alta la funzione di questo alimento sia nella prevenzione sia nella cura dei disturbi cardiovascolare.


La chiamiamo frutta secca, ma non è frutta. Le noci, le nocciole e le noccioline, i pistacchi, le mandorle sono in realtà il seme della pianta, depositario di sostanze nutritive importanti. Stavolta parliamo delle noci in particolare. Pare che provenga dall'Asia e sia stata introdotta in Italia dai greci. E’ ormai “sapienza” diffusa che 3-4 noci al giorno incidono positivamente sulla salute sotto diversi profili. Una funzione è di abbassare significativamente i fattori di rischio cardiovascolare e l’incidenza di infarti nelle persone sane. Le noci porterebbero benefici anche nell’abbassare il colesterolo e regolare la pressione sanguigna e sono consigliate a chi soffre di diabete per tenere sotto controllo effetti e rischi secondari della malattia.
“ESSENZIALI” NELLA DIETA-  Questo seme-frutto, oltre a contenere fosforo, calcio, ferro e potassio, è il più ricco di zinco e rame, elementi che solitamente attingiamo dalla carne; motivo per cui le noci sono particolarmente indicate in una dieta vegetariana. E' un frutto oleoso e di conseguenza ricco di sostanze nutrienti; il suo potere calorico è molto alto, si pensi che ogni 100 grammi di noci fornisce 580 kilocalorie circa. Tra le vitamine sono presenti la A, B1, B6, F, C e P. E' ricco di proteine e carboidrati ma soprattutto di grassi. Dei quali soltanto il 10% sono saturi, cioè grassi “cattivi”. Il resto sono grassi “buoni”, essendo insaturi, e i loro effetti benefici sono ormai ben conosciuti tra il largo pubblico. Soprattutto sono note le potenzialità preventive e curative degli acidi grassi omega 3, che si trovano anche nel pesce, nei semi, oltreché nella frutta secca, tutti cibi che scarseggiano nelle nostre abitudini alimentari.


Gli omega 3 vengono anche chiamati “acidi grassi essenziali” poiché il nostro organismo non sa produrli mentre i loro poteri di tutela dell’apparato cardiocircolatorio li rendono indispensabili nella nostra dieta; si sa anche che sono importanti precursori di molecole implicate nella regolazione infiammatoria, ragione per cui oggi vengono studiati in oncologia come possibili anti tumorali. Ad oggi, però, i risultati ottenuti non permettono di fare affermazioni certe in questo senso.Rilevante anche la presenza di un aminoacido essenziale, chiamato arginina, molto importante per la salute delle nostre arterie; infatti l'arginina fornisce alle pareti delle arterie il nitrossido, una sostanza in grado di combattere e prevenire l'arteriosclerosi.  

Oltre ai benefici sopra descritti possiamo affermare che le noci hanno ulteriori proprietà:  antianemiche, drenanti, energetiche, lassative, nutrienti, rimineralizzanti, vermifughe.

UN CONDIMENTO MULTIUSO - Infine, parliamo di fibra: ne occorrono 30 grammi al giorno. Le noci non ne sono particolarmente ricche, ma possono ben contribuire accanto a frutta, verdure, cereali integrali e legumi al fabbisogno quotidiano.
Come mangiare le famose 3 noci al giorno? Da sole, ovviamente, ma anche come “condimento” di insalate, pastasciutte, macedonie o nella prima colazione insieme a cereali integrali, latte o yogurt.
Facciamo del guscio della noce un guscio protettivo per il nostro cuore, in particolare.  

FONTE       Fondazione Veronesi  ;  Mr-loto

FONTE IMMAGINI       http://compfight.com
                       
           

venerdì 8 novembre 2013

E A VOI...PIACE IL LATTE?

Il latte rappresenta l'alimento primordiale per eccellenza di tutti i mammiferi: costituisce l'unica fonte di energia e di nutrienti nel neonato, permettendo la sua crescita corporea. Chi di noi non continua a sorseggiare il latte anche in età adulta? c'è chi lo predilige a colazione accompagnato da fette biscottate o cereali, chi lo preferisce dopo cena prima di andare a dormire; spesso gli anziani sostituiscono la cena con questo alimento. Il latte poggia le basi del suo consumo nell'antichità, quando le  popolazioni primitive cominciarono a dedicarsi alla pastorizia, anche se il boom di tale consumo si è avuto solo nel XIX secolo, dopo l'introduzione della tecnica della pastorizzazione. Attualmente rappresenta una delle bevande più consumate in diverse fasce d'età e popolazioni, nonostante ve ne siano certe come gli orientali che ne consumano una quantità ridotta se non nulla.
Il latte presenta caratteristiche organolettiche e nutrizionali differenti in base all'animale di origine; il 90 % del latte commerciale è di derivazione vaccina (mucca) e la restante parte proviene dalla pecora, capra e bufala. Lo si può considerare un vero e proprio tessuto nutrizionale, i cui componenti derivano da sostanze filtrate dal sangue ma soprattutto da molecole prodotte dalla stesse ghiandole mammarie.
Il latte è ricco di:
  • grassi in emulsione, ossia disciolti e ciò ne determina l'alta digeribilità rispetto ai grassi contenuti in altri alimenti;
  • proteine, tra cui ricordiamo la Caseina e le sieroproteine, che rappresentano le proteine più assimilabili e digeribili di tutte quelle alimentari;
  • zuccheri, tra cui il principale è il Lattosio;
  • vitamine liposolubili ( Vit A, D, E, K) e vitamine del gruppo B;sali minerali tra cui Calcio, Potassio, Fosforo, Magnesio e ridotte concentrazioni di ferro.
Come si può ben capire, il latte rappresenta un alimento completo, sopratutto dal punto di vista proteico in quanto le sue proteine sono ricche di amminoacidi essenziali, in particolar modo Lisina. E' per questo che l'associazione latte e cereali, essendo questi poveri di Lisina, risulta completa e bilanciata dal punto di vista proteico.
Per quanto riguarda gli zuccheri, il lattosio è importantissimo, in quanto facilita l'assorbimento intestinale del Calcio e stimola la crescita della microflora intestinale, evento necessario per la digestione; inoltre vi è una certa quantità di Galattosio, importante sopratutto per le cellule nervose, dove forma i galattolipidi.
I grassi contenuti nel latte sono costituiti quasi esclusivamente da trigliceridi e in minima parte da fosfolipidi e colesterolo.
Il latte è noto per il suo alto quantitativo di Calcio, che sappiamo essere importante per diverse funzioni, tra cui la costituzione della matrice ossea; inoltre è coinvolto nella contrazione muscolare e nella trasmissione degli impulsi nervosi tra neuroni.
Quindi l'ingestione di latte rappresenta non solo un momento di gusto ma è importante per mantenere il tono muscolare e la densità ossea, nonché permettere il giusto sviluppo psico-fisico del bambino.
E a voi...piace il latte?

                                                                                     
Fonte  http: //books.google.it
Fonte immagini: www.flickr.com 


lunedì 4 novembre 2013

LA DIETA MEDITERRANEA

L'UNESCO ha proclamato la Dieta Mediterranea "patrimonio culturale immateriale" dell'umanità, nel 2010, aggiungendo così tale ricchezza italiana agli altri due elementi della lista di patrimoni italiani. 
 "La Dieta Mediterranea è un insieme di competenze, conoscenze, pratiche e tradizioni che vanno dal paesaggio alla tavola, tra cui la coltivazione, la raccolta, la pesca, la conservazione, la trasformazione, la preparazione e, in particolare, il consumo di cibo" ed inoltre l'UNESCO prosegue: "La Dieta Mediterranea (da greco "diaita", o stile di vita) comprende molto più che il solo cibo, essa promuove l'interazione sociale, dal momento che i pasti collettivi rappresentano il caposaldo di consuetudini sociali ed eventi festivi. Essa ha dato alla luce a un formidabile corpo di conoscenze, canzoni, proverbi, racconti e leggende".
Questo importante patrimonio nutrizionale e culturale divenne oggetto di studi e ricerche negli anni '60, quando lo scienziato americano Ancel Keys  si recò in Italia, in quanto aveva notato che nelle regioni mediterranee c'era un'incidenza inferiore, pari al 60 % in meno, di malattie cardiovascolari, rispetto ai cittadini del Nord Europa e Nord America. Fu così che il nostro paese fu incluso nell'importante "Seven Countries Study" , con il quale sette paesi vennero messi sotto studio per osservare le differenze di abitudini alimentari e le diverse correlazioni tra lo stile alimentare e le patologie cardiache. Fu lo stesso Keys a coniare il termine di Dieta Mediterranea e scrisse un libro incentrato sui notevoli benefici che derivavano da tale alimentazione e di cui godevano gli abitanti del Sud Italia, tra cui quelli calabresi e campani. 
La dieta mediterranea rappresenta tutt'oggi il corretto stile alimentare per eccellenza; quella tradizionale è basata su:
  •  largo e abbondante consumo di vegetali, frutta fresca e secca ( tra cui le benefiche noci), pane e pasta (preferibilmente integrali), cereali, legumi;
  •  utilizzo dell'olio extravergine d'oliva, erbe aromatiche e spezie come condimento piuttosto che i grassi di origine animale;
  •  moderato consumo di prodotti lattiero-caseari, in particolar modo latte, yogurt e formaggi freschi;
  • ridotto consumo di carne, sopratutto quella rossa, a favore invece del pesce, ricco di proteine nobili, grassi protettivi e sali minerali.
Le proprietà salutari di questo patrimonio nutrizionale sono ascrivibili principalmente al basso apporto di acidi grassi saturi, di cui sono ricche le carni e i condimenti di origine animale (burro, strutto, lardo) a favore invece di un alto apporto di acidi grassi mono-insaturi (acido oleico) di cui è ricco l'olio extravergine d'oliva, e di acidi grassi polinsaturi, cardio-protettivi di cui sono ricchi gli oli vegetali, il pesce e la frutta secca. Inoltre il consumo abbondante di frutta e verdura assicura un'assunzione adeguata di vitamine e sali minerali, importanti per le funzionalità vitali. 
Un ruolo importante è svolto dai numerosi anti-ossidanti presenti nell'Olio extravergine d'oliva, tra cui possiamo ricordare i tocoferoli e i polifenoli, e della frutta e verdura. Tali molecole contrastano l'ossidazione delle lipoproteine LDL, processo responsabile della formazione delle placche aterosclerotiche. La fibra alimentare presente in legumi, frutta, verdura e cereali rappresenta un ulteriore componente basilare della dieta mediterranea; infatti regola il transito intestinale, modula l'assorbimento dei nutrienti e svolge un'azione disintossicante e purificante. 
Tutte queste caratteristiche rendono la Dieta Mediterranea la migliore avente effetti cardio-protettivi e anti-cancro, a tal punto da spingere lo scienziato A.Keys a trasferirsi in un comune di Pollica, in provincia di Salerno, dove visse fino al termine della sua vita. 
                                                                                              

Fonte www3.La Stampa.it
Immagini  www.Tiziana Stallone.com

domenica 3 novembre 2013

I TANTI BENEFICI DEL TE' VERDE

Il tè rappresenta un momento di puro piacere per la mente e per il corpo, ma in realtà è molto di più. Il monaco giapponese Elisai diceva: “il tè è una medicina miracolosa per il mantenimento della salute. Ha inoltre il potere straordinario di allungare la vita”. Questa bevanda , originaria della Cina, deriva dalle preziose foglie della pianta Camelia Sinensis  e ormai rappresenta un’abitudine quotidiana nella vita di molte popolazioni, basti pensare agli Inglesi con il loro famoso “Tea time”. Ne esistono molte varietà di cui il tè verde è quella più studiata e oggetto di recenti ricerche. È il migliore per i suoi effetti curativi, in quanto mantiene attive le sostanze contenute nelle sue foglie , che non vengono fermentate e quindi degradate.
Il tè verde è ricco di polifenoli (30 % del contenuto totale) , una classe importante di antiossidanti tra cui possiamo ricordare i flavonoidi e i flavoni, che sono presenti nella frutta, nella verdura, nel cacao e nel vino rosso. La principale classe di polifenoli presenti nel tè sono le catechine, che rappresentano circa il 20 % del peso secco. La più nota componente di questa classe di composti è l’Epigallocatechina gallato (ECGC), un anti-ossidante più potente della vitamina C e della vitamina E. Nel tè verde troviamo inoltre glucosidi solubili, vitamina C, vitamine del gruppo B, minerali, caffeina e minerali vari.
Il tè verde è noto per la sua forte azione anti-ossidante che è alla base dei suoi effetti benefici: sempre più ricerche affermano infatti che bere alcune tazze di tè verde al giorno apporti diversi vantaggi a livello fisiologico e metabolico. Sono i polifenoli ad essere responsabili della reputazione salutistica di questa bevanda; tali composti, grazie alla loro azione anti-ossidante, combattono il danno provocato dai radicali liberi e quindi contrastano l’effetto degenerativo sulle cellule e l’invecchiamento. Inoltre tra le altre virtù salutari del tè verde possiamo ricordare che :
  • ·        aiuta a controllare la glicemia, ossia il livello di zuccheri nel sangue, e quindi aiuta a prevenire il diabete , in quanto determina una diminuzione dell’attività dell’amilasi, un rallentamento dell’assorbimento degli amidi di origine alimentare, inoltre ha un’azione protettiva e stimolatrice sul pancreas;
  • ·        contrasta ed aiuta a prevenire l’insorgenza di malattie cardiovascolari, in quanto le catechine presenti contrastano la formazione delle famigerate placche aterosclerotiche e inibiscono l’ossidazione delle lipoproteine LDL, inoltre le catechine riducono il livello di Colesterolo e trigliceridi nel sangue;  
  • ·        diversi studi stanno ponendo l’attenzione sulla sua eventuale azione anti-neoplastica, dovuta alla presenza di importanti sostanze anti-ossidanti, sembra infatti utile nel prevenire alcune forme tumorali, tra cui quella a carico dell’intestino, della mammella e dell’ovaio;
  • ·        sembra avere effetti benefici anche sulle capacità intellettive, in quanto il tè bevuto regolarmente protegge le cellule cerebrali dai danni provocati dai radicali liberi e dalle malattie neurodegenerative; sembra migliorare la memoria e il livello di attenzione, grazie all’azione inibitoria nei confronti di enzimi che danneggiano la trasmissione nervosa;
  • ·        previene la formazione di calcoli renali, grazie all’azione anti-ossidante della molecola ECGC che contrasta il depositarsi di cristalli di calcio;
  •         previene la formazione di calcoli alla colecisti , da uno studio americano è emerso che già il consumo di una sola tazza al giorno di tè verde aiuti a diminuire il rischio di calcoli alle vie biliari;
  • ·      stimola il sistema immunitario, grazie ai polifenoli, e quindi ha azione protettiva nei confronti di agenti patogeni dannosi;
  • ·      consumato durante o dopo i pasti ha un effetto positivo sulla digestione, in quanto facilita l’azione dell’intestino;
  • ·      ha effetti benefici sul fegato , migliorandone la sua azione detossificante e metabolica;
  • ·      ha un effetto tonificante su tutto il corpo e diminuisce il senso di stanchezza;
  • ·      ha effetto diuretico e quindi depurativo e detossificante;
  • ·      il suo effetto anti-ossidante contrasta i meccanismi infiammatori a carico delle articolazioni e delle  ossa, contribuendo ad aumentare la densità ossea.


Come si può ben notare sono innumerevoli e differenti i benefici apportati dal consumo abituale di tè verde. Da molti studi emerge che per avere tali  benefici bisogna bere 3-4 tazze di tè verde al giorno; inoltre bisogna considerare che il tè verde migliore  è ottenuto non dalle bustine a noi ben note, ma dalle foglie di alta qualità lasciate in infusione in acqua non bollente, intorno agli 80°.
Quindi ricordiamo di ritagliarci durante la giornata dei piccoli momenti di puro benessere in compagnia di una tazza di tè verde: ne gioverà la nostra mente ma anche e soprattutto il nostro corpo.