"Fa che il cibo sia la tua medicina e la medicina sia il tuo cibo." (Ippocrate)

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sabato 28 dicembre 2013

FESTIVITA' NATALIZIE. 12 REGOLE PER GUSTARSI I CENONI MA NON ESAGERARE


Inutile far finta di niente. Le feste natalizie, costellate di pranzi, cene e cenoni, stanno arrivando, come ci ricordano le vetrine e gli addobbi dei negozi già da qualche tempo.
Ecco, allora, che si ripropone il fatidico dubbio: è possibile rispettare la tradizione, gustando i piatti tipici della ricorrenza, evitando di trovarsi in sovrappeso di due o tre chili a gennaio? Dietologi, medici ed esperti dell'Osservatorio Nutrizionale Grana Padano rispondono di sì. E' possibile.
Purché, però, si alleggeriscano i piatti in cucina e si tenga sotto controllo l'indice calorico degli alimenti.
"Le persone non conoscono il valore calorico degli alimenti, soprattutto dei grassi e dei prodotti elaborati come i dolci, i salumi e i condimenti – spiega la Dott.ssa Michela Barichella, Responsabile medico SS Dietetica e Nutrizione Clinica ICP MILANO – ricordiamo che non si deve abusare dell'olio perché ha un valore calorico elevato".
Indipendentemente dalla sua origine, infatti, che sia d'oliva o di semi, l'olio è più calorico del burro a parità di peso. Ma i grassi non sono introdotti solo sotto forma di condimento: le varie preparazioni industriali, come snack, panettoni, pandolci e cioccolata fanno la loro buona parte, insieme a patatine fritte, focacce, pizzette, maionese, frutta secca, salumi e bevande alcoliche.
Cosa fare, allora, per non eccedere in calorie e grassi? Gli esperti, oltre a un utilissimo dodecalogo, ci ricordano subito la prima e sacrosanta regola generale: festeggiare è giusto, ma occorre i giorni di festa veri e propri sono solo 4, la vigilia, il giorno di Natale, Capodanno e l'Epifania. "Si tratta di 4 occasioni, ma ormai l'abitudine ha portato la nostra società a festeggiare per più di 2 settimane consecutive. Quindi, sebbene sia concesso mangiare di più nei 4 giorni deputati, durante gli altri giorni delle festività è bene mangiare regolarmente, o limitare le calorie introdotte se si è in sovrappeso. Bisognerebbe, inoltre, aumentare l'attività fisica per smaltire le calorie in eccesso", spiega l'Osservatorio Nutrizionale Grana Padano.
Ecco le 12 regole per contenere l'introito calorico durante le feste:
1 Consumare panettone, pandoro e altri alimenti ipercalorici tipici delle festività solo nei giorni di festa, evitando di mangiarli quotidianamente nei giorni successivi, in particolare a colazione o a merenda
2 Non far mai mancare sulla tavola natalizia abbondanti caraffe di acqua 
3 Bere vino rosso moderatamente. Evitare le bibite gassate e zuccherate, e i superalcolici
4 Evitare, per gli antipasti, preparazioni ricche in salse e preferire invece sottaceti, verdure grigliate o in pinzimonio, affettati magri e funghi
5 Accompagnare il secondo piatto con abbondanti verdure crude e cotte
6 Limitare il consumo di pane e, regola, ahinoi, tra le più dolorose, evitare la scarpetta
7 Non servire formaggi dopo il secondo piatto
8 Portare in tavola, a fine pasto, un'abbondante porzione di frutta fresca (agrumi, ananas, kiwi), limitando la frutta secca e candita ai soli giorni di festa
9 Non accompagnare i dolci natalizi con creme, cioccolata e farciture varie
10 Mantenere in casa e negli ambienti di lavoro temperature non superiori ai 20 gradi 
11 Seguire uno stile di vita attivo, spostandosi preferibilmente a piedi o in bicicletta e preferendo le scale al posto dell’ascensore

12 Trasformare le ricette in versione “light”, senza rinunciare al gusto, preparando il soffritto con del vino bianco, invece che con olio e burro, limitando l’uso del sale, preferendo le cotture al vapore, al forno o alla piastra e preparando dessert a base di frutta (macedonie, frutti di bosco), yogurt magro e sorbetto.

mercoledì 18 dicembre 2013

IL POTERE DELLA FIBRA

Il corpo è una macchina complessa. Ogni giorno, dobbiamo assumere i giusti quantitativi nutrizionali per la salute e l'equilibro dell'organismo, essenziale per una vita sana. Unelemento che sicuramente non può mancare è la fibra.
La quantità ideale giornaliera è di 38g per gli uomini e 25g per le donne. Il consumo di fibra porta ad una sensazione di pienezza, che può contribuire a ridurre la quantità di calorie consumate. Inoltre aiuta a digerire meglio gli alimenti.
Dove sono contenute le fibre? Nella frutta e verdura, nei legumi, nei cereali integrali, nelle noci e nei semi. Mangiare cibi ricchi di fibre è una tra le abitudini più salutari che possiamo mettere in atto. Esse aiutano a prevenire il cancro, specie alla bocca e all'apparato gastroenterico. La loro assunzione ha mostrato effetti positivi quali il controllo di zucchero nel sangue e minori probabilità di contrarre il diabete di tipo 2. Ad esempio, è stato appurato che l'avena è in grado di stabilizzare il livello di colesterolo.
Esistono essenzialmente due tipologie di fibra.
1-      Quella solubile, che si dissolve a contatto con l'acqua e che è utilissima per il controllo del colesterolo, si trova soprattutto in frutta e legumi;
2-      2- La fibra insolubile favorisce la digestione e riduce il rischio di cancro al colon. La troviamo nei cereali integrali e ortaggi.
 Una dieta corretta è composta da entrambe. Una dieta ricca di fibre fornisce la base per una buona alimentazione ed è un'alternativa perfetta a regimi eccessivamente ricchi di grassi e zuccheri. L'unico inconveniente che potrebbe insorgere è il gonfiore addominale, causato dall'abbondanza di gas intestinale. Tuttavia, esistono alcuni accorgimenti che ridurranno al minimo questo fastidio.
Iniziate la vostra dieta arricchita da fibre mangiandone piccole porzioni, e aumentandole lentamente nel tempo. Un graduale aumento della fibra impedirà un improvviso incremento del gas intestinale. Cominciando con piccole quantità, il corpo avrà tutto il tempo necessario per abituarsi alla presenza di gas, e reagirà in maniera ottimale all'introduzione di un quantitativo maggiore di fibra.

Cercate di bere molti liquidi, evitando le bevande zuccherate e le bibite e preferendo l'acqua naturale e le tisane depurative e drenanti. Il solfato è la causa primaria del gas e della flatulenza: uno dei modi migliori per ridurre l'effetto nocivo dei solfati è proprio quello di diluirli con l'acqua. Masticate lentamente per evitare l'introduzione dell'aria nel colon. Se non dovesse passare il disturbo, acquistate un prodotto specifico per ridurre il gonfiore addominale, come il carbone o l'estratto di finocchio. Anche se questi prodotti over-the-counter potrebbero non funzionare per tutti, si sono dimostrati efficaci per alcune persone che assumono diete ad alto contenuto di fibre.


FONTE IMMAGINE www.albanesi.it

martedì 17 dicembre 2013

SE USI LO ZUCCHERO SCEGLILO GREZZO

A differenza di quello bianco, non fa impennare la glicemia, ha un più elevato potere saziante ed evita la formazione di scorie, adipe e fermentazioni.

 Per quale motivo dovremmo convertirci allo zucchero integrale e abbandonare lo zucchero raffinato? Perché lo zucchero bianco, soprattutto se assunto a dosi eccessive e per periodi molto prolungati, è poco salutare per l’organismo: impoverisce le nostre riserve vitaminiche e minerali alzando la glicemia. Appena lo zucchero entra in circolo stimola l’insulina, un ormone prodotto dal pancreas che è coinvolto nella sintesi del glucosio. Introducendo nell’organismo quotidianamente quantità consistenti di zucchero raffinato, l’insulina viene sollecitata di continuo, il pancreas si indebolisce e l’organismo, per “riparare” a questo sovraccarico, è obbligato a utilizzare le scorte di vitamine e minerali che ha in riserva. Ne consegue un’alterazione dell’equilibrio acido-basico del nostro corpo e una spiccata tendenza all’iperacidità, causa principale di infiammazioni, cellulite e atonicità dei tessuti.
Quello bianco lo trovi anche dove meno te lo aspetti
Per tornare al suo naturale equilibrio, il nostro organismo utilizzerà anche le riserve di calcio (predisponendo all’osteoporosi) e darà al fegato più lavoro di quanto è in grado di sopportare. Le conseguenze? Aumento dei trigliceridi nel sangue, rischio di arteriosclerosi e diabete. Dobbiamo ricordare anche che lo zucchero bianco viene usato non solo nella preparazione dei cibi dolci industriali (fette biscottate, pane, grissini) ma anche nei cibi conservati (come piselli, salse di pomodoro, maionese, yogurt). Quindi attenzione alle etichette degli alimenti che acquistiamo. E da oggi, inseriamo nella nostra dieta i veri zuccheri grezzi, che si trovano in particolare nei negozi di cibo biologico.
Quello grezzo ha molte qualità…
Lo zucchero di canna grezzo è ricco di sali minerali, vitamine e anche di fibra. Poi, le calorie sono inferiori (il 10% in meno) rispetto allo zucchero bianco raffinato. Inoltre ha un sapore intenso, dolcifica di più, e quindi, ne basta meno.
…E riduce la voglia di dolce
Se ti abitui allo zucchero integrale, per esempio per dolcificare il caffè, il tè o il latte della colazione, poco alla volta il tuo palato cercherà alimenti meno dolci e potrai tornare ad apprezzare il vero sapore dei cibi, introducendo meno calorie

Attenzione: non confonderlo con quello “falso”
Nei supermercati e nei bar puoi spesso trovare zucchero di canna che, in realtà, è uno zucchero totalmente o parzialmente raffinato quindi non integrale, ma semplicemente addizionato con caramello e melassa. Questo zucchero non possiede le peculiarità nutrizionali dello zucchero grezzo naturale e si avvicina, per composizione, a quello raffinato.


FONTE www.riza.it
FONTE IMMAGINI www.rosmarinonews.it 

domenica 15 dicembre 2013

10 ALIMENTI ALTERNATIVI RICCHI DI CALCIO


Il calcio è il minerale più abbondante e la quinta sostanza più abbondante dell’organismo. Circa il 99% del calcio nell’organismo è depositato nelle ossa e nei denti. Il rimanente 1% si trova nei tessuti molli, nei fluidi cellulari e nel sangue. Il calcio viene usato per lo sviluppo e il mantenimento della struttura e della rigidità ossea. Partecipa al processo di coagulazione del sangue, di stimolazione dei nervi e dei muscoli, al funzionamento dell’ormone paratiroideo e al metabolismo della vitamina D.La salute delle ossa dipende dal calcio, un minerale che può essere introdotto nell’organismo attraverso un’assunzione corretta dei cibi. 
Assicurarsi ogni giorno la giusta quantità di calcio ci aiuta nella prevenzione dell’osteoporosi, la malattia sistemica dello scheletro che porta ad una maggior fragilità ossea e quindi ad un maggior rischio di fratture. Gli esperti raccomandano una dose giornaliera di calcio che varia dai circa 1000 mg/giorno nell’infanzia fino ai 1500 mg/giorno per le donne in età post-menopausale. 
È più che risaputo che gli alimenti che contengono più calcio sono il latte e tutti i suoi derivati; ma visto che la regola d’oro per una vita sana è quella di variare la propria alimentazione, allora si può pensare di assumere il calcio anche consumando altri cibi
Ricordatevi: per l’assorbimento del calcio è necessaria la vitamina D, un “muratore” importante perché presiede al mantenimento di un’adeguata mineralizzazione dello scheletro e si può trovare nelle aringhe, nel salmone, nelle sardine, nello sgombro, nel merluzzo (non allevato) e nei latticini. 
 Vediamo quindi 10 alimenti ricchi di calcio senza dimenticare che alcuni di essi godono anche di altre importanti proprietà che abbiamo approfondito.

Alici. Le alici o acciughe contengono non solo acidi grassi omega-3, come tutto il pesce azzurro, ma anche calcio in notevole quantità che però è contenuto nello “scheletro” quindi per assumerlo le alici devono essere di dimensioni molto piccole e cotte intere. Le alici sono anche ricche di vitamina B12, fondamentale per la sintesi dei globuli rossi e quindi per evitare il rischio di anemia.
Polpo. A basso apporto calorico e ricco di calcio, questo mollusco è molto valido da un punto di vista sia nutrizionale sia culinario perché si presta a tanti tipi di preparazioni diverse. Provatelo per esempio in un primo piatto completo accompagnato con cereali integrali in chicchi e verdure di stagione.
Rucola. Con il suo sapore piccantino, la rucola è un ortaggio molto amato per dare sapore alle insalate ed evitare così troppi condimenti. La rucola è nota perché contiene calcio in buone quantità e per le sue proprietà digestive e diuretiche. Inoltre è un alimento perfetto da consumare in caso di influenza perché grazie alla vitamina C favorisce la guarigione.
Soia. La soia è presente anche in questa classifica dimostrando quanto sia benefica per la salute del nostro organismo. La bevanda di soia è indicata tra le migliori alternative al latte animale, perché apporta calcio ma senza gli effetti collaterali del latte perché non contiene né la proteina caseina né lo zucchero lattosio a cui molte persone sono allergiche.
Mandorle e noci. Le mandorle e le noci sono il modo più gustoso per assicurarsi la propria dose di calcio anche durante la merenda. Infatti, sono indicate dai nutrizionisti come lo spuntino ideale prima dell’attività fisica o durante un lavoro intellettualmente impegnativo perché sono molto energetiche e allo stesso tempo digeribili.
Spinaci. Se è stato sfatato il mito che gli spinaci sono gli ortaggi più ricchi di ferro, rimane comunque vero che contengono calcio in buona quantità. Bisogna però aspettare la primavera per consumare gli spinaci freschi così da assicurarsi tutte le loro proprietà nutritive.
 Broccoli. In attesa della stagione degli spinaci, si può assumere calcio anche in autunno e in inverno grazie ai broccoli. Broccoli fanno rima non solo con calcio ma anche con vitamine, visto che ne contengono in buona quantità, e con preziose molecole classificate con il termine generico di “antiossidanti”: preziosi alleati della nostra salute.
 Acqua . Assumere calcio è davvero semplice come bere un bicchiere d’acqua! L’acqua calcica, per essere definita come tale, deve contenere una quantità di calcio superiore a 150mg/L. A volte è l’acqua che esce dal rubinetto ad essere particolarmente ricca di calcio, per saperlo basta chiedere al servizio acquedotto del proprio paese.
 Cicoria. Un ortaggio povero, ma con un buon contenuto di calcio. La cicoria è, infatti, un alimento che si trova spesso nelle ricette della tradizione popolare. Oggi è stato riscoperto soprattutto come ingrediente di infusi e tisane dalle proprietà erboristiche per il suo potere “depurativo”.

Fichi secchi. La stagione dei è passata da tempo, per fortuna si possono acquistare nella loro variante secca per assumere una buona dose di calcio, ferro e carotenoidi. L’azione di queste tre sostanze, rende questi frutti particolarmente benefici per ossa, vista e pelle. Il decotto di fichi secchi è perfetto proprio nella stagione dell’influenza perché aiuta ad alleviare la tosse.




mercoledì 11 dicembre 2013

I BENEFICI DI UN QUADRATINO AL GIORNO DI CIOCCOLATO FONDENTE

Mangiare cioccolato fa bene, lo dice uno studio condotto dall’University of California, i cui risultati sono stai pubblicati su Archive of Internal Medicine, studio che farà sicuramente la felicità dei tanti golosi che non riescono a fare a meno del cioccolato.
Purché il cioccolato sia fondente, però, e ricco di cacao almeno al 70%. Soli 30 grammi al giorno ( un quadratino)  miglioreranno il vostro umore, la pressione sanguigna e la concentrazione.
Il cioccolato fondente che è una vera risorsa per l'organismo, anche se ha il difetto di non piacere a tutti perché leggermente amaro.
Ѐ al cacao che il cioccolato deve le sue proprietà e i suoi benefici. Gli Aztechi già lo riconoscevano come tonico e afrodisiaco, ma lo consumavano per lo più sotto forma di bevanda. Lo xocoatl (“acqua amara”, da cui deriva il termine “cioccolato”) era bevuta da nobili e guerrieri al termine dei banchetti, in un’atmosfera solenne.
Grazie al cacao, il cioccolato fondente dispone di un potere antiossidante tra i più alti in assoluto, superiore a quello del the nero, del the verde, del vino e delle mele. Le sue proprietà antidepressive si devono alla presenza di serotonina, di anandamide e di feniletilamina, un ormone dalla struttura simile alle anfetamine.
polifenoli del cioccolato sono antiossidanti naturali, quindi combattono i radicali liberi che sono i principali responsabili dell’invecchiamento e di altre patologie, contribuendo così a proteggerci dalle malattie cardiovascolari e dall’ipertensione; inoltre sono degli antinfiammatori naturali  dotati di uno spiccato effetto antitrombotico. Infine dal momento che favoriscono la produzione di endorfine, le molecole del buonumore, aiutano a scaricare lo stress, combattono l’ansia e donano serenità.
 La teobromina e la caffeina, inoltre, presenti nel cacao, migliorano la concentrazione, la prontezza di riflessi e riducono il senso di stanchezza. Cosa che aiuterà anche nell’attività fisica, grazie al magnesio, alle vitamine E, B1 e B2, al fosforo e al ferro di cui è ricco il cioccolato fondente.
Naturalmente è opportuno non esagerare. Il cioccolato è un alimento altamente calorico e secondo alcuni studi crea addirittura dipendenza. Certo è che i suoi benefici e le sue proprietà non vanno presi come una panacea, ma inseriti nel contesto di un’alimentazione equilibrata, di un corretto esercizio fisico e di abitudini di vita sane.
Ogni eccesso è dannoso e va categoricamente escluso il cioccolato che non sia fondente. Quindi, niente cioccolato al latte, bianco o ripieno di creme e cremine di vario tipo e gusto, tutte cose che ne accrescerebbero il contenuto di calorie, con grave danno per il giro vita, e non solo. Del resto, come detto in precedenza, è sempre e solo una questione di BUON SENSO.


FONTE IMMAGINI  www.tuttasalute.net

lunedì 9 dicembre 2013

LE PROPRIETA' DELLA ZUCCA

Origini: La zucca è probabilmente l'ortaggio più grande presente in natura, appartiene alla famiglia delle Cucurbitacee ed è originaria con molta probabilità dell'America Centrale; è infatti in Messico che sono stati ritrovati dei semi di zucca risalenti a circa il 6.000 a.C., quando si pensa che essa rappresentava uno dei mezzi di sostentamento delle popolazioni più povere. Oggigiorno è consumata in tutte le parti d'Italia, con prevalenza in alcune regioni dove rappresenta l'ingrediente di base di svariate ricette. La zucca viene coltivata principalmente nel mantovano e nel cremonese ed è una pianta molto resistente che non richiede grosse attenzioni da parte di chi la coltiva; caratterizzata da una polpa pastosa e solida con un gusto particolarmente dolciastro, è un ortaggio dalle molteplici proprietà.
Caratteristiche nutrizionali : La zucca è innanzitutto un alimento a basso contenuto calorico, il suo apporto è pari a 17 calorie ogni 100 grammi di polpa; tra i suoi componenti principali annoveriamo la presenza del betacarotene, delle vitamine B ed E, quest'ultima molto importante grazie alle sue note proprietà antiossidanti. Inoltre è un ortaggio ricco di minerali come calcio, sodio, potassio, fosforo, rame, magnesio, ferro, selenio, manganese e zinco. 
Proprietà: La zucca ha proprietà lassative, nutrienti, depurative e diuretiche e per questo è consigliata in caso di stitichezza, di astenia e di irregolarità intestinale. Il consumo della zucca permette di migliorare la digestione e l'eliminazione delle tossine a livello dell'intestino e del fegato.
Possiede proprietà antidiabetiche e antipertensive, come rileva uno studio realizzato da un gruppo di ricercatori dell'Università del Massachusetts e pubblicato sul "Journal of Medicinal Food".
Il consumo di semi di zucca e di polpa di zucca è ritenuto benefico nell'eliminazione dei parassiti intestinali, contro i quali essa rappresenta un vero e proprio rimedio naturale privo di controindicazioni.
Al momento dell'acquisto
Quando acquistate una zucca è importante che sia soda e ben matura: il picciolo deve essere morbido e ben attaccato alla zucca. La buccia deve essere priva di ammaccature e deve emettere un suono sordo se le si danno dei leggeri colpetti.
La conservazione
La zucca va conservata in ambiente buio, fresco e asciutto anche per tutto l'inverno; la zucca in pezzi invece, si conserva in frigorifero, avvolta nella pellicola trasparente e va consumata velocemente poiché tende a disidratarsi. La sua polpa può essere anche congelata, meglio se preventivamente sbollentata.
Come consumarla: Molti non sanno che la zucca può essere consumata cruda, in modo tale che il suo contenuto vitaminico venga mantenuto intatto. Può essere altrimenti cucinata al vapore, al forno, stufata o lessata. E' ottima per la preparazione di vellutate e la sua polpa può essere bollita e frullata per preparare una salsa per il condimento della pizza o della pasta, in sostituzione della salsa di pomodoro. La zucca è ottima anche in abbinamento ai risotti
Ti fa bene perché: apporta fibre disintossicanti e principi attivi che regolano gli zuccheri nel sangue e favoriscono il dimagrimento. Portala in tavola 2-3 volte a settimana.

FONTE www.riza.it
FONTE IMMAGINE www.my-personaltrainer.it



domenica 1 dicembre 2013

MANGIARE LA FRUTTA LONTANO DAI PASTI?

Si pensa che la frutta ai pasti provochi problematiche fermentazioni a livello intestinale (con produzione di gas), che in qualche modo possano oltre a infastidire, incidere negativamente sul dimagrimento.
La presenza di aria a livello gastro-intestinale può essere causata da: aerofagia, introduzione di aria nei pasti frettolosi, bibite gassate, gomme da masticare, dolcificanti artificiali, intolleranza al lattosio e al sorbitolo, mal tollerabilità dei legumi.
Tra le cause di aria nell’addome, c’è anche l’eccesso di carboidrati ai pasti, specie zuccheri semplici, ma si tratta di una prerogativa individuale. In questo caso, la causa è di frequente una disbiosi intestinale (alterazione della flora batterica intestinale, migliorata dall’integrazione di fermenti lattici).
Tuttavia, la maggior parte delle persone mangia ad esempio pasta e frutta senza avere problemi. I problemi di gonfiore ai pasti, in genere, vengono se si mangia troppo e male.
Per chi (e sono in molti) non ha problemi reali di disbiosi intestinale e di conseguente gonfiore addominale, se la frutta possa o non possa rappresentare la fine di un pasto, è una pura questione di gusto e di piacere personale.
Quando la frutta è consigliata alla fine del pasto:
-per chi non ha tempo di fare gli spuntini e rischia di assumere per questo poca frutta (e quindi poche vitamine idrosolubili e fito-complessi antiossidanti ad azione antitumorale).
-per chi soffre di carenza di ferro e anemia sideropenica. La vitamina C contenuta nella frutta, specie in KIWI e AGRUMI, aumenta la biodisponibilità del ferro
-per chi ama la frutta, e sente che il pasto non sia concluso senza di questa. Tuttavia, non superare la quantità di un frutto grande o due piccoli e non eccedere con le quantità dei carboidrati totali del pasto (pasta+pane+patate+frutta).
Quando la frutta, invece, è sconsigliata alla fine del pasto ed è meglio farla slittare di almeno un’ora:
-Quando si è affetti da reflusso gastro-esofageo e da diabete di I e II tipo.

Quindi bisogna fare attenzione ai falsi miti generalizzati. Ogni persona ha delle caratteristiche e non può essere paragonata ad altre. 


BURRO, EXTRAVERGINE, STRUTTO O MARGARINA.COSA METTO NELLA CROSTATA?


Da un punto di vista calorico cambiano inezie tra burro, olio extravergine di oliva, margarina o strutto, se non per un lieve vantaggio del burro e margarina, meno energetici, per il loro contenuto superiore di acqua.

Tuttavia, nella cottura non bisognerebbe prestare attenzione primaria alle calorie (come in molti altri aspetti della nutrizione del resto), quanto piuttosto all'attitudine del grasso ad esser cotto.

In tal senso lo strutto, tra i quattro candidati, è il grasso che ha punto di fumo maggiore, intorno ai 250°C, pertanto in teoria sarebbe il migliore in frittura e nelle cotture al forno. Per punto di fumo, si intende il valore di temperatura in cui il grasso inizia a decomporsi ed alterare la sua struttura molecolare. Però lo strutto è notoriamente meno digeribile, soprattutto dai bambini. Per questo il suo utilizzo andrebbe destinato solamente a quei dolci la cui ricetta tipica lo prevede (come ad esempio quelli della tradizione napoletana). Ricette sicuramente squisite, ma da consumare saltuariamente!

E' sconsigliata  la margarina, per il punto di fumo troppo basso, intorno ai 150°C, che la rende inadatta alle cotture in forno e per il fatto che, a seguito del processo industriale di idrogenazione cui va incontro per la sua produzione, può contenere acidi grassi grassi trans, che hanno un impatto negativo sul sistema cardiovascolare. Le versioni non idrogenate della margarina, di contro, originano comunque da oli vegetali di bassa qualità e rettificati.

Consiglio invece il burro, ma nella variante “chiarificato”, trattato cioè per rimuovere acqua e proteine, al fine di renderlo più stabile in cottura. In questo modo il punto di fumo del burro si innalza fino a 180- 200°C (dai 150°C originari), la tipica temperatura di cottura della crostata. In più, il burro, è una fonte preziosa di vitamina A, carotenoidi e vitamine del gruppo B. Va comunque limitato alla minima dose necessaria sia per l'apporto calorico che per il contenuto di colesterolo, significativo per copiosi dosaggi. Ricordo per gli intolleranti, che il burro contiene lattosio.

Merita un tentativo l'utilizzo dell'olio extravergine in cottura. Il suo punto di fumo si aggira intorno ai 180°C e le sue proprietà sono decantate su più fronti dalla scienza (vedi bibliografia). Di certo la crostata non ha la stessa fragranza e non è croccante come nella tipica ricetta con burro, il suo sapore è comunque delicato e gradevole. 


FONTE IMMAGINE www.mymakeup.it