"Fa che il cibo sia la tua medicina e la medicina sia il tuo cibo." (Ippocrate)

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domenica 19 gennaio 2014

UNO STUDIO LO CONFERMA: IL CONSUMO DI YOGURT MIGLIORA LA QUALITA’ DELLA VITA

Le linee guida americane raccomandano un incremento del consumo di latte e yogurt a basso contenuto di grassi. Infatti numerosi sono stati gli studi aventi come oggetto lo yogurt, un prodotto denso ricavato dal latte per fermentazione di batteri lattici.
Lo yogurt è un alimento ricco di differenti nutrienti ed è un’ottima fonte di minerali, quali calcio, magnesio, potassio e fosforo.
Infatti 100 g di yogurt contengono 180 mg di Calcio, 17 di Magnesio e 240 di Potassio. Inoltre è ricco di fermenti lattici, utili nel riequilibrare la microflora intestinale, in presenza di episodi diarroici o di stipsi.

Uno studio del 2012 ha confermato che il consumo di yogurt è correlato con una migliore qualità della vita e un più salutare profilo lipidico.
6526 adulti, uomini e donne, sono stati sottoposti negli anni precedenti a studi e questionari relativi alle loro abitudini alimentari.
 I maggiori consumatori di yogurt sono risultati essere le donne con una percentuale del 64 % , contro il 41 % degli uomini. Associando tale dato allo stile di vita di ciascun individuo, si è osservato come i consumatori di yogurt abbiano una migliore qualità della vita, un maggior apporto di minerali, quali potassio, calcio, magnesio e zinco, nonché di vitamine quali B2 E B12 . 
In aggiunta a ciò, l’assunzione di yogurt è stata correlata a più bassi livelli nel sangue di trigliceridi e glucosio, ad una minor incidenza di ipertensione arteriosa e insulinoresistenza.


Quindi in conclusione, si può ben capire l’importanza dell’assunzione giornaliera di almeno una porzione di yogurt magro parzialmente o totalmente scremato, in quanto tale alimento gioca un ruolo benefico, in concomitanza a tanti altri, nel raggiungimento e mantenimento di un buono stato di salute e un migliore profilo metabolico.  












FONTE IMMAGINI http://commons.wikimedia.org 

sabato 11 gennaio 2014

LA RICERCA CONFERMA: IL LATTE FA BENE ALLA SALUTE. STOP ALLE DICERIE

Il latte è il primo alimento che la natura offre per i primi mesi di vita dell’uomo e di ogni altro mammifero. Ma fa bene continuare a berlo anche da adulti? In rete circolano moltissime opinioni diverse. Si può dire che sia in corso una vera e propria diatriba sugli effetti positivi e negativi che questo alimento può avere sulla nostra salute. I detrattori lo accusano di favorire la produzione di muco, di causare allergie, alcuni persino il cancro. Altri sostengono che provochi gonfiore o faccia ingrassare. Per fare chiarezza, l'ex Inran (Istituto nazionale per la ricerca e la nutrizione), che oggi si chiama Cra-Nut (Consiglio per la Ricerca e la sperimentazione in Agricoltura), ha presentato uno studio che dimostra tutti i benefici del latte all'interno di una sana e corretta alimentazione. 

"E’ in corso una preoccupante campagna di disinformazione sul latte che sta creando allarme nei consumatori italiani. Nei media e soprattutto in rete si legge di tutto, senza però alcun fondamento scientifico", spiega Andrea Ghiselli, medico e dirigente di ricerca Cra-nut e promotore del convegno "Il latte oggi: dalla ricerca al consumatore", che si è svolto ieri a Roma. "Invece, - prosegue Ghiselli- le evidenze della ricerca ci dicono che non solo il latte resta una fonte privilegiata e difficilmente sostituibile di calcio, ma che il suo consumo nell’ambito delle raccomandazioni, è associato a benefici per la nostra salute che vanno ben al di là del semplice contributo allo scheletro. Quindi, dovremmo senz’altro consumarne di più, anche perché in Italia siamo ben al di sotto delle quantità raccomandate".

I risultati della ricerca. Lo studio del Cra-Nut dimostra che il consumo regolare di latte e derivati nelle quantità raccomandate costituisce un fattore protettivo nei confronti di osteoporosi, ipertensione, diabete, malattie cardiovascolari e persino alcuni tipi di cancro. Inoltre chi consuma ogni giorno una quantità adeguata di latticini nel lungo periodo prende meno peso (circa la metà) rispetto a chi ne consuma di meno .

La ricerca riporta anche i dati di uno studio francese durato 14 anni, che ha rilevato una minor incidenza di mortalità in chi seguiva una dieta equilibrata, ricca in frutta, verdura, cereali, latte e derivati.

Il calcio, poi, gioca un ruolo importante nella prevenzione dell’obesità: favorisce la lipolisi, ossia la degradazione dei grassi della cellula e aumenta l’escrezione dei grassi. Negli anziani il latte contribuisce notevolmente alla salute dei muscoli. Ed è un alimento perfetto anche per gli sportivi. Oltre che reidratare l’organismo e a fargli recuperare le riserve energetiche, permette  infatti di ripristinare le proteine muscolari danneggiate. 

Il consumo in Italia. In Italia se ne consuma veramente poco. Tra latte e yogurt arriviamo a stento a una porzione al giorno (125g), contro le 2-3 raccomandate. Ma si tratta di medie nazionali, che vengono tenute alte dai bambini che, ovviamente, ne bevono di più. Invece, un uomo adulto ne prende solo 100 grammi circa al giorno. Ma ne dovremmo consumare almeno il doppio. Le "Linee Guida per una sana alimentazione italiana", infatti, consigliano 250-375 grammi di latte o yogurt nella popolazione adulta.


Sfatare le dicerie. Perché, allora, diverse persone sono convinte che faccia male? "Difficile dire perché - conclude Ghiselli - . In prima fila ci sono vegani ed animalisti ad esortare la popolazione a boicottare tali prodotti. Certamente sono mossi da motivazioni etiche, ma il problema si crea quando ammantano le loro legittime scelte etiche di valenze salutistiche. E non esistono invece motivi salutistici che suggeriscano di rinunciare ai latticini. Oltre alle motivazioni etiche, però, moltissimi altri si schierano contro il latte per motivi invece banali come 'l’uomo è l'unico animale adulto che continua a bere latte da adulto' o ancora: 'quando si è evoluto il sistema metabolico umano gli uomini non si nutrivano di latte, grano e legumi'. Altri ancora - prosegue Ghiselli - lo ritengono non compatibile con determinati gruppi sanguigni. Ci si aspetta che sorga un movimento che lo ritenga non idoneo per l'ariete con ascendente capricorno. Ma, come abbiamo dimostrato, tutte queste opinioni non hanno alcun fondamento scientifico. Quanto a chi ritiene di avere problemi digestivi, oggi è possibile assumere i benefici nutrizionali del latte nella forma a ciascuno più gradita: dalle diverse tipologie di latte con ridotto contenuto di grassi o di lattosio, allo yogurt ai formaggi".
E' vero che il calcio è presente anche in molti vegetali, oltre che nel latte e derivati, ma questi ultimi restano la fonte privilegiata. Circa il 50% dell’apporto quotidiano di calcio deriva dai prodotti lattiero caseari. Oltretutto si tratta di un calcio a buon mercato, infatti, ci costa poco sia sotto il profilo delle calorie, sia in termini di portafoglio. E proprio sul vantaggioso rapporto tra qualità dei nutrienti forniti e convenienza del prezzo si è pronunciata anche la FAO, che, in un recente rapporto, afferma che "latte e prodotti lattiero-caseari detengono un enorme potenziale per migliorare la nutrizione e il sostentamento di centinaia di milioni di poveri in tutto il mondo".

FONTE http://www.repubblica.it/salute/alimentazione/2013/


venerdì 10 gennaio 2014

UNA MELA AL GIORNO TOGLIE IL MEDICO DI TORNO E PUO' SALVARE 8500 VITE ALL'ANNO

Una mela al giorno toglie il medico di torno. Non solo: potrebbe salvare ben 8500 vite all'anno. Si tratta di quanto emerge da uno studio che dimostra che mangiare una mela al giorno potrebbe aiutare molte persone ad evitare malattie e decessi a causa di disturbi cardiovascolari, con particolare riferimento a infarto e ictus.
Lo studio in questione è stato pubblicato dal British Medical Journal, con il titolo di "A statin a day keeps the doctor away: comparative proverb assessment modelling study". Il paragone è tra il frutto protagonista del popolare proverbio e lestatine, medicinali che inibiscono la sintesi delcolesterolo endogeno, purtroppo non privi di effetti collaterali.
Le ricerche sono state condotte nel Regno Unitoe hanno coinvolto un gruppo di pazienti di età superiore ai 50 anni. Secondo i calcoli effettuati dagli esperti, con l'assunzione di una statina al giorno le morti dovute al rischio cardiovascolare si ridurrebbero di 9500 casi all'anno. Mangiandouna mela al giorno, la diminuzione è risultata pari a 8500 decessi all'anno. 
Le mele, dunque, sono davvero efficaci per proteggere il nostro organismo dalle malattie cardiovascolari e il consumo di questi frutti risulta un vero e proprio toccasana per la salute. Il vantaggio maggiore riguarda l'assenza di controindicazioni e di effetti collaterali per quanto riguarda le mele. Farmaci come le statine possono provocare conseguenze indesiderate, come un incremento dell'incidenza del diabete o delle miopatie.
Gli esperti dell'Università di Oxford hanno calcolato le proprie stime basandosi su modelli matematici, che sono stati applicati ai dati ricavati da numerosi studi condotti in precedenza. Secondo i loro calcoli, se 7 cinquantenni su 10, in Gran Bretagna, mangiassero una mela al giorno, si salverebbero almeno 8500 vite ogni anno, poiché le mele contribuiscono allaprevenzione delle malattie cardiovascolari e dei relativi decessi.
Secondo quanto dichiarato dal dottor Peter Coleman, membro della Stroke Association, già da molto tempo è nota la ricchezza di antiossidanti e flavonoidi delle mele, che sono davvero benefici per il mantenimento della salute. A suo parere, il presente studio mostra che una mela al giorno, come parte di una dieta ricca di frutta fresca e verdura, potrebbe aiutare a ridurre il rischio di ictus e malattie cardiache, salvando numerose vite ogni anno.



FONTE IMMAGINE http://www.flickr.com

martedì 7 gennaio 2014

LA COLAZIONE: UNA SANA ABITUDINE


La colazione è un’abitudine importante perché ci aiuta ad affrontare con la giusta carica le numerose attività e lo stress che compongono la nostra giornata.
Una prima colazione adeguata deve fornire circa il 15-20% del nostro fabbisogno calorico.
Ci sono davvero tanti buoni motivi che rendono la colazione un’abitudine quotidiana importante per il nostro benessere all’interno di un´alimentazione sana e equilibrata:
CI FORNISCE LA GIUSTA ENERGIA AL MATTINO:
dopo una notte di digiuno è fondamentale fornire la carica energetica necessaria al nostro organismo per affrontare tutte le attività della giornata.
CI AIUTA A MIGLIORARE LA NOSTRA PERFORMANCE:
una colazione adeguata può migliorare la nostra capacità di memoria e il nostro livello di attenzione.
È UN MODO PIACEVOLE DI COMINCIARE LA GIORNATA:
dedicare del tempo alla colazione, magari condividendola con le persone con cui viviamo, può aiutarci a iniziare con più vitalità la giornata.
MIGLIORA LA QUALITÀ DELLA DIETA QUOTIDIANA:
fare regolarmente la prima colazione aumenta la probabilità di assumere tutti i nutrienti di cuiabbiamo bisogno nell’arco della giornata.
CI AIUTA AD ASSUMERE MENO CALORIE NEI PASTI SUCCESSIVI: 
una prima colazione equilibrata aiuta a controllare meglio il senso di fame e di sazietà durante tutta la giornata, permettendoci di non arrivare all’ora di pranzo affamati.
Ricordati che variare gli alimenti a ogni pasto è importante per garantire al nostro organismo l’assunzione di tutti i nutrienti e per rendere ancor più piacevole il momento della colazione. Scegli quindi la tua colazione ideale in base anche ai tuoi gusti!

Cereali a colazione

latte fresco parzialmente scremato o yogurt (200 ml)
cereali tipo cornflakes (30 g cioè un bicchiere)
un frutto di stagione o 3 gherigli di noci 
Biscotti a colazione
latte fresco parzialmente scremato o yogurt magro (200 ml)
4-5 biscotti secchi o frollini
una spremuta d’arancia o 3 gherigli di noci o mandorle (100 ml)

Fette biscottate e marmellata a colazione
latte o yogurt (150 ml)
3 fette biscottate o una fetta di pane integrale tostato  + un velo di marmellata
una spremuta d´arancia (100 ml)

FONTE IMMAGINI www.benesserevillage.it

LA CISTITE SI CURA PRIMA A TAVOLA


L'acqua rimane il primo rimedio ma occorre anche abolire gli alimenti dannosi e fare spazio a quelli che ci fanno bene...

La notevole diffusione della cistite ha promosso esperienze dietetiche e studi nutrizionali per considerare l’impatto dell’alimentazione nel trattamento e nella prevenzione di questa infezione delle vie urinarie . Oggi sappiamo che l’organismo può difendersi in diversi modi dalla infezione microbica delle vie urinarie, in primo luogo con l’assunzione di una cospicua quantità d’acqua: varia il pH dell’urina, accelera il flusso urinario assicurando una rapida e costante eliminazione di batteri, rafforza l’azione antimicrobica locale della mucosa vescicale. Anche l’alimentazione quotidiana può contribuire in modo importante nel non peggiorare un cistite acuta e nel favorirne la guarigione.
Tanta acqua al dì e tisane al timo
Bere tanta acqua fresca al giorno è necessario per avere gli sperati benefici terapeutici. Possiamo poi associare all’acqua del succo biologico puro di mirtillo rosso in misura di circa 500 ml al dì. Per chi gradisce le tisane, alcune tazze di infuso di timo, disinfettante delle vie urinarie, possono integrare i tre litri di liquidi necessari.
No agli zuccheri, all'alcool e ai vegetali irritanti
Asparagi, barbabietole, fragole, agrumi, latte, cibi speziati e gelati e dolci possono agire come irritanti. Gli zuccheri semplici e i carboidrati raffinati possono peggiorare una cistite dal momento che lo zucchero è tra i cibi più amati da batteri e funghi. Peperoni, melanzane, pomodori, cioccolata, salumi, insaccati e lievito possono scatenare infiammazioni della mucosa urinaria, come le bevande alcoliche, potenti irritanti di tutte le mucose dell’organismo, vescica compresa.
Si agli antisettici naturali
Aglio e cipolla sono da consumare in abbondanza per le loro proprietà antimicrobiche e immunostimolanti. Sedano e prezzemolo sono da considerare in ogni caso di cistite in virtù della loro azione diuretica. Mentre in estate, l’anguria favorisce a un tempo idratazione e diuresi.
Le diete troppo rigide e ipocaloriche aiutano l’infezione

Una dieta inappropriata, troppo restrittiva e ipocalorica, rischia di favorire le infezioni urinarie. Quando modifichiamo profondamente il nostro regime alimentare trascurando le necessità nutritive dell’organismo, fino ad allora abituato a un certo introito di calorie e nutrienti, le difese immunitarie tendono a essere meno efficienti e la vescica, uno dei territori più sensibili all’aggressione batterica, diventa un bersaglio ancora più facile. Proviamo allora ad allontanare dall’alimentazione quotidiana solo quei cibi realmente irritanti. Spesso inoltre chi soffre di cistite vive più manifestazioni di malattia nel corso dell’anno. Una dieta troppo prolungata potrebbe risultare debilitante e controproducente.

lunedì 6 gennaio 2014

LE VIRTU' DELLA FRUTTA SECCA, UN ALIMENTO PER TUTTE LE STAGIONI




Normalmente viene consumata solo durante il periodo natalizio. Le sue proprietà nutrizionali, ricchezza di fibre, proteine, vitamine B e E e sali minerali, niente colesterolo, potrebbero essere utili al nostro fisico durante tutto l'anno.  Naturalmente non è bene eccedere
Nonostante si trovi in commercio tutto l'anno, la frutta secca viene consumata soprattutto in quel ristretto periodo dell'anno che va da fine novembre a gennaio, specialmente durante le feste di Natale e Capodanno. Questa usanza probabilmente deriva dal fatto che fino a non molto tempo fa era considerata un bene di lusso da concedersi solo in occasioni particolari, e che era più difficile trovarla in commercio. Adesso che se ne conosce la ricchezza in sostanze nutritive, gli esperti di alimentazione ne consigliano il consumo in tutte le stagioni. Ricca di sali minerali, di vitamine e di grassi che combattono l'accumulo di colesterolo, è un alimento ideale per gli spuntini tra un pasto e l'altro come fonte di energia di pronto utilizzo. Ecco le mille virtù della frutta secca:

Noci, fichi secchi ecc. 
Mandorle, noci, fichi secchi. Nel parlare di frutta secca ci si riferisce genericamente alle sue varietà senza operare la dovuta distinzione tra quella a guscio, che comprende le noci, le nocciole, le mandorle, i pinoli, le arachidi e i pistacchi, e quella polposa disidratata tra cui i fichi, le prugne, le albicocche, l'uva passa e i datteri. Caratteristica comune a entrambi i tipi è quella di essere poveri d'acqua, anche se la frutta a guscio lo è naturalmente, mentre la polposa lo diventa in seguito ai trattamenti di disidratazione cui viene sottoposta. Grazie a questa proprietà la frutta secca può essere conservata per lunghi periodi e consumata anche fuori stagione. I due gruppi sono inoltre ricchi di fibre.

La frutta secca a guscio 
Si tratta di un alimento decisamente ipercalorico. Viene definita frutta oleosa in virtù del suo alto contenuto in grassi che si trovano, però, sotto forma di acidi grassi insaturi e polinsaturi e svolgono un'azione benefica nel contrastare le cosiddette malattie del benessere, contribuendo ad abbassare i livelli di colesterolo nel sangue e riducendo il rischio di aterosclerosi e di cardiopatie. Infatti, è priva di colesterolo. Recenti studi l'hanno riabilitata dal punto di vista nutrizionale e la sua povertà d'acqua la rende un cibo “concentrato” estremamente ricco di energie e di calorie. Le castagne sono ricche di amido e quindi, tra la frutta a guscio, le meno caloriche. Molto importante anche la frazione proteica che è intorno al 12 - 13 % per ogni cento grammi di alimento: pur non essendo proteine nobili come quelle della carne o del pesce, sono pur sempre importanti e rendono la frutta secca a guscio un alimento importante in un regime dietetico di tipo vegetariano. Ancora, è molto ricca di vitamina B ed E (di cui sono note le proprietà antiossidanti), anche se quest'ultima si denatura con i processi di tostatura, per cui sarebbe meglio consumare noci, nocciole ecc. non tostate. Essa inoltre è ricchissima di sali minerali come potassio, rame, fosforo, ferro e calcio. A maggior pregio della frutta secca a guscio bisogna dire che, oltre ad avere il guscio che naturalmente la protegge, di solito arriva da aree agricole dove non ci sono produzioni di tipo intensivo e dove quindi è basso l'uso di pesticidi e di concimi chimici. Uno studio molto recente ha evidenziato una relazione tra il consumo di grassi essenziali (polinsaturi e insaturi) e le prestazioni mentali dei bambini, in particolare per quel che riguarda la capacità di apprendimento, la soglia di attenzione e la resa scolastica. I grassi essenziali (linoleico e alfa linolenico) sono sostanze che il nostro organismo non è in grado di sintetizzare e che devono per questo essere introdotti con l'alimentazione. Anch'essi vengono distrutti dal calore, un buon motivo in più per non mangiare la frutta tostata.

La frutta secca polposa 
Essa può essere lasciata a essiccare naturalmente al sole, o artificialmente in essiccatoi e tramite trattamento in forno. Il suo contenuto di grassi è bassissimo, se non assente. Si caratterizza per un alto contenuto di zuccheri e di fibre: si può dire che possiede i costituenti della frutta fresca in versione concentrata. Tra la frutta secca polposa i datteri sono una buona fonte di magnesio e potassio, l'albicocca è ricca di caroteni e di magnesio e l'uva passa di ferro, potassio e vitamina E.
                                                                                       

Perché solo a Natale? 
Nonostante siaquesto il periodo dell'anno in cui il successo di questi gustosi alimenti conosce il suo picco massimo, sarebbe auspicabile che il loro uso si estendesse a tutto l'arco dell'anno, anche se l'alto contenuto di grassi ne consiglia sempre un consumo moderato. Trovare la frutta secca sui banchi del mercato non è un problema: è sempre in vendita. Bisogna però imparare a mangiarla: l'abitudine di sgranocchiarla dopo i pasti non è corretta perché, data la sua ricchezza in sostanze nutritive, essa appesantisce la digestione dando un surplus di calorie. Si dovrebbe consumare come colazione o come spuntino e soprattutto sarebbe ideale per gli sportivi, come fonte di energia di pronto utilizzo. Il fatto che questa frutta sia alla base di molti dolci tradizionali, come ad esempio il torrone e i croccanti, fa sì che esistano numerose e gustose ricette che ci permettono di mangiarla in tanti modi.

Un po' di numeri 
La frutta secca è molto calorica. Ogni 100 grammi di noce, per esempio, apportano 660 Kcal, 625 le nocciole, 642 il pistacchio, 542 le mandorle, 569 i pinoli, mentre tra i meno calorici abbiamo l'uvetta con 300 e i datteri con 253, i fichi con 242 e le prugne secche con 220. Dalle arachidi, le cui Kcal per 100 grammi sono 600, si ricava anche l'olio, dato il loro altissimo contenuto in lipidi.

Virtù e controindicazioni 
In conclusione si può affermare che grazie al suo contenuto in grassi essenziali, proteine, vitamine, sali minerali, fibre e zuccheri, la frutta secca rappresenti un alimento di prim'ordine. Tutta la frutta secca è altamente digeribile quando consumata a colazione o come spuntino e, in virtù dell'alto contenuto in fibre, aiuta la funzionalità intestinale. Alcune varietà mostrano anche pregi che vanno oltre il valore nutrizionale. Le prugne secche, per esempio, hanno un'azione importantissima a livello dell'intestino perché essendo ricche di fibre sono ottime contro la stitichezza: si consiglia di bollirle nell'acqua e di consumarle insieme al liquido di cottura. Lo stesso discorso vale per i fichi e per l'uva passa. Le mandorle sono importanti anche nel campo dell'estetica perché l'olio di cui sono ricche è ottimo per combattere la secchezza della pelle e dei capelli.

Non per tutti 
Non sempre però la frutta secca si rivela un alimento utilizzabile. Ci sono infatti categorie di persone che si devono astenere dal consumarla, per esempio chi soffra di problemi renali, chi segua regimi dietetici ipocalorici, i diabetici, che devono evitarla per l'alto contenuto di zuccheri. Anche chi è affetto dal morbo di Crhon in fase acuta, dalla rettocolite ulcerosa, o chi soffre di colite, malattie che impongono una dieta priva di fibre, si deve astenere dal consumarla. 

FONTE http://www.teatronaturale.it/ 
FONTE IMMAGINE www.nonsprecare.it